MUTUI
Continua la discesa
dei tassi d’interesse
nella prima parte dell’anno
Se mail il Covid-19 ha fermato la voglia di mattone degli italiani, frenando in misure diverse gli investimenti sul mercato immobiliare nazionale nel 2020, una buona notizia arriva almeno dai tassi di interesse applicati ai mutui che si confermano ai particolarmente vantaggiosi anche in questa prima parte dell’anno.
Primo trimestre 2021: tassi ai minimi per i mutui
Secondo quanto messo in luce dalla nuova edizione della Bussola Mutui curata da Crif, nel mese di marzo gli spread sui mutui a tasso fisso hanno raggiunto nuovamente valori prossimi ai minimi storici di sempre.
Secondo quanto riporta lo studio, proprio la forte convenienza dei mutui a tasso fisso sospinge la grandissima parte delle richieste, soprattutto nel canale online, dove si raggiunge l’85% del totale.
Inoltre, l’analisi della ripartizione delle richieste per finalità di mutuo emerge uno spiccato ritorno di interesse sul tema acquisto casa. Sempre per quanto riguarda il canale online, le richieste per l’acquisto di una prima o seconda casa raggiungono nel primo trimestre 2021 il 61% del totale contro il 50% dell’ultimo trimestre 2020.
Un caso concreto
Ad esempio, per un’operazione di mutuo da 140mila euro con durata 20 anni e valore immobile di 220mila euro, i migliori spread si mantengono allo 0,8% per i mutui a tasso variabile e dallo 0,3% a poco sopra lo 0,1% per quelli a tasso fisso.
Case: cosa si ricerca oggi
Cambiano le esigenze degli italiani: l’ultimo anno ha infatti spostato la domanda verso immobili leggermente decentrati, facendo crescere l’interesse delle famiglie per i centri minori.
Adesso si ricercano maggiori spazi, un po’ di verde e uno stile di vita sostenibile che migliori il comfort abitativo generale con una particolare attenzione all’ambiente. Stando a quanto prospettato, questo trend accompagnerà gli investimenti immobiliari dei prossimi anni.
Il tema della sostenibilità energetica si fa sempre più centrale, soprattutto alla luce delle possibilità offerte dal Superbonus al 110% che però oggi è ritenuto uno strumento troppo ostico che ancora non ha dato i risultati sperati; se si riuscirà a snellire il processo e rendere il tutto più semplice certamente ciò darà una nuova vitalità all’intero mercato immobiliare, nell’ottica di un suo rinnovamento e di una ripresa più forte delle compravendite.
di Francesca Lauritano